Sono Simona! Questo è il mio posto felice in cui parlo di blogging, pianificazione e delle mie esperienze come (mamma over 40) blogger, con un badget piccolo e un sogno enorme.
Adoro l'autunno, il bosco e i fuochi di bivacco! about me
La cosa forse più importante quando si decide di aprire un blog è
la scelta del nome! Ero partita con l'idea di creare un pdf
con nomi e aggettivi che, combinandoli insieme, potessero ispirarti a trovare
quello più giusto per te, ma il nome è qualcosa di così personale che
ho deciso di darti semplicemente dei consigli su come arrivare alla soluzione
migliore.
So a cosa stai pensando:
"Simona, questa è la cosa più semplice del mondo!"
Lo so, può sembrare una cosa semplice, MA se non è pensato e ragionato
per bene, la scelta sbagliata del nome può causare grandi problemi.
Te lo dice una che in fatto di errori è abbastanza esperta.
Da dove partire nella scelta del nome del blog?
Dipende.
Perché vuoi aprire il blog?
Qual è la tua Missione?
Il tuo obiettivo?
È un blog personale? Professionale? Un misto?
Quale sarà lo stile che ti contraddistinguerà?
Quale il tono di voce?
Ok, sono domande che ti ho fatto spesso nei miei post a tema Blogging, ma
senza queste risposte è difficile partire col piede giusto ed evitare
spiacevoli ripensamenti dopo. Perché il problema non è cambiare nome:
è farlo quando il tuo blog ha un'ottima posizione su Google, e facendolo
azzeri tutto il lavoro fatto fino a quel momento(te lo dico sempre grazie alla mia infelice esperienza).
Quindi, rifletti sul TUO PERCHÈ e se vuoi puoi aiutarti con la mia
guida gratuita!
Oddio, mi sembra di sentirti in questo momento
"Simona, ci stai facendo due bolas così con questa storia della Mission...
anche col nome del blog? Eddai..."
Che possodirti... Nei miei anni di esperienza posso assicurarti che
non poche blogger si sono sentite intrappolate in un nome che non
sentivano più loro: me compresa. Ciò che ti sto consigliando di fare è
partire bene per poi dedicarti alla creazione dei tuoi contenuti sul blog e
alla cura della tua community sui social.
Quindi ti suggerisco 2 metodi che per me sono stati efficaci nello
scegliere il nome de La Creative Room.
Metodo 1: il brainstorming.
Prendi carta e penna perché è giunto il momento di fare il caro e vecchio
brainstorming. Su un foglio inizia a scrivere:
le parole che senti vicino a te, che ti rappresentano
gli aggettivi che esprimono la tua personalità
soprannomi con i quali sei conosciuta
Su un altro foglio di carta
combina le parole scritte abbinando un nome e un aggettivo, due nomi o
ancora un avverbio e un aggettivo
e inizia a scrivere i nomi che ti piacerebbe dare al tuo blog e
che richiamino l'idea della tipologia di blog che vuoi aprire.
Fai poi una ricerca su Google e guarda se esistono già sia il nome che il dominio; in questo caso puoi
o cambiare nome, o aggiungere un articolo se proprio vuoi tenerlo
(come ho fatto io nel mio caso).
Ricorda due piccolissimi accorgimenti:
fa che sia facile da ricordare e che non sia composto da troppe parole. Le persone dovranno poi cercarti su internet e se gli complichi la vita
lasceranno perdere.
Se sei una eterna indecisa, come me, fatti aiutare! Io, per esempio
ho consultato mio marito e i miei figli: ho scritto dei nomi che mi
sarebbe piaciuto utilizzare e dalla votazione è uscito vincitore
La Creative Room.
Non dimenticare che puoi sempre optare per la soluzione infallibile, ovvero...
Metodo 2: utilizza il tuo nome!
Perché non l'ho mai fatto? Perché fino a qualche anno fa non sapevo cosa ne
sarebbe stato del mio futuro lavorativo: non avevo le idee chiare come le ho
adesso!
Ecco perché gli errori, i fallimenti, sono fondamentali per crescere.
La Creative Room non è un marchio, non è uno studio, non è
un'azienda.
Quella stanza creativa si trova nella mia testa, dove vengono
ideati i contenuti utili ad aiutarti, ispirarti e motivarti.
La Creative Room è solo lo spazio virtuale nel quale esprimo le mie
passioni; una stanza nella quale accolgo chi è interessato a parlare degli
interessi che abbiamo in comune; un luogo in cui non può mancare la
creatività.
Il blog non deve restare immobile per sempre! I cambiamenti
non devono spaventare,
soprattutto quando si parte da una identità anonima e si arriva ad un
concetto di Personal Brand.
Grazie ai social (questo glielo devo concedere) sono emersa da quella
identità anonima e sono conosciuta come
Simona, una donna sui 40, appassionata di Blogging e Planning, che si
racconta anche senza trucco e che si sta affermando come esperta della
piattaforma Blogger.
Perché non ho cambiato nome al blog, allora? Perché ormai
La Creative Room è ben posizionata su Google:
non posso e non voglio compromettere il lavoro di anni.
Hai notato, però, il logo? È il mio nome a prevalere!
Questo è un chiaro segno che c'è una persona dietro tutto il lavoro sul
blog e per me è il chiaro indizio di Personal Brand. Anche se
minimo.
Altra storia se tu sei una professionista, conosciuta per il tuo nome.
Scegli da subito questa opzione!
Conclusione finale...
Qualunque sia il nome che hai scelto, o che sceglierai, per il tuo blog
ricorda che deve prima di tutto piacere a te! Lascia che ti rispecchi, che
esprima una tua visione di blog e di comunicazione.
Se un giorno vorrai cambiarlo, ti prego NON fare il mio stesso errore!
Modifica il logo, ma NON toccare l'URL del tuo blog!
Io te l'ho detto 😉.
E tu come hai scelto il tuo nome? È stato facile? Lo hai mai cambiato?
Lo sai che adoro leggere ciò che pensi, soprattutto sapere se il post ti è stato utile ♥
Tutti, e dico tutti, utilizzano
Canva.com per
creare immagini e grafiche per il blog e per le piattaforma social.
Sono certa che anche tu lo hai usato almeno una volta.
Forse ciò che non sai, però, è che con Canva puoi creare la cartella
Piace con dentro tutte le immagini gratuite, senza doverle
cercare nella tab Foto, nella quale puntualmente trovi quelle a
pagamento
(a pagamento su Canva, ma se vai su Unsplash.com le trovi gratuite... vallo
a capire il mondo). Con questo metodo velocizzerai il processo di creazione delle
immagini, soprattutto quelle per Pinterest, che come ben saprai è la migliore
piattaforma per far confluire le visite al blog.
Ok, passiamo al tutorial!
Step 1: vai alle foto gratis
Dal menu in alto clicca su Scopri per far aprire la tab nella quale
vengono mostrate le varie categorie. Scegli Foto Gratis dall'elenco
Foto.
Verrai indirizzata nella pagina dedicata alla foto presenti nel sito, ma
quelle mostrate NON sono ancora le foto gratuite
(loro ci provano sempre).
Sotto la scritta Foto di Tendenza trovi un altro menu a tendina: clicca
e scegli la voce Gratuito.
Step 2: salva le foto in Piace
Ok, sei davvero nelle foto gratuite!
Scorrendo con il mouse sulle foto, alla loro destra, in alto, comparirà un
cuoricino. Cliccandoci su, questo si colorerà e apparirà un piccolo
pop-up di avvertimento per segnalarti che
l'immagine è stata inserita nella cartella in evidenza Piace.
Tutte le foto sulle quali cliccherai il cuoricino le ritroverai in quella
cartella.
Per arrivare alla cartella Piace ti basterà cliccare sul link che trovi
nel menu a sinistra appena entri nel sito di Canva.
Step 3: come utilizzare le foto salvate
Per utilizzare le foto gratuite mentre stai creando la tua grafica, clicca su
Cartelle e comparirà una tab con le sottocartelle, fra cui
Piace.
Clicca su Piace per far visualizzare tutte le foto gratuite al suo
interno.
È davvero semplicissimo, ti fa risparmiare moltissimo tempo e ti dà la
possibilità di scegliere le foto con la palette simile fra loro.
Tu conoscevi questa feature?
Appena l'ho scoperta ho sentito che dovevo condividerla con te, come ai bei
vecchi tempi 😍.
Fammi sapere se ti è utile e se hai richieste di tutorial scrivile nei
commenti.
Ok, alzi la mano chi ha le orecchie piene di questa parola: la nicchia!
Siete
in tante, lo so... lo so...
Su instagram se ne sente parlare continuamente "per crescere devi
rivolgerti ad una nicchia... devi parlare alla tua nicchia... trova la
nicchia e troverai il Sacro Graal!". Più o meno.
Di cosa sia la nicchia l'ho scritto anche qui
su come centrare la tua comunicazione, ma in questo post ti parlerò di come io ho trovato la mia nicchia e di
cosa questo abbia significato in termini di crescita.
Ma prima...
Cos'è la nicchia per una blogger?
La nicchia è composta da un gruppo di persone che hanno gli stessi
interessi, o le stesse problematiche, o lo stesso intento nel voler
crescere in un certo campo (professionale o personale). Quando
senti dire che bisogna parlare alla propria nicchia, ecco significa
rivolgersi proprio a questo gruppo di persone.
Ma come si fa a capire qual è la nostra nicchia?
Personalmente ho capito qual era la mia nicchia facendomi un paio di
domande:
cosa mi piacerebbe condividere?
a chi potrebbe interessare o essere utile?
Ora, tu sai che io ho una grande passione per il blogging(la gestione del blog)e per il coding(smanettamento dei codici HTML e CSS). Questa passione è nata nel
momento in cui ho aperto il mio primo blog e ho iniziato a
giocare con i codici perché mi affascinava il fatto di riuscire a
personalizzare una pagina web attraverso parole che all'inizio neanche
comprendevo.
Cercavo tutorial e guide per imparare, ma il 90% di questi parlavano in modo
tecnico; fortunatamente sono una persona caparbia e creativa, così riuscivo
ad imparare ugualmente.
Poi ho pensato
"ci sono tante blogger che hanno voglia di migliorare i loro blog e
magari non hanno il tempo e la voglia di arrovellarsi il cervello per
capire di cosa cavolo stanno parlando i professionisti del settore...
e se facessi da ponte?".
Questa è stata la svolta!
Mi sono messa nei panni di chi aveva il mio stesso desiderio di
curare esteticamente la propria casa e stava affrontando le mie
stesse problematiche nel farlo. Ho rivisto me stessa in loro!
Il consiglio, quindi, che dò sempre alle blogger che me lo hanno chiesto, è
prova ad immaginarti davanti allo specchio e nel riflesso cerca la te stessa
di quando tutto è iniziato.
quali erano le tue ricerche più frequenti su Google?
per cosa hai dovuto sbatterti tanto prima di trovare la soluzione?
cos'è che ti ha facilitato la vita?
quali erano le domande che tu facevi spesso?
quali risposte puoi dare tu ora?
come puoi aiutare la te stessa del passato, con ciò che hai imparato negli
anni?
Sì, hai capito bene: la tua nicchia sei tu, del passato!
Se oggi ti ritrovi a parlare di un argomento che ti sta tanto a cuore, che
conosci bene, che ti mette a tuo agio o che ti entusiasma, è perché hai maturato esperienza.
Mettendoci tutti davanti allo specchio troveremmo nel riflesso una persona
con minori insicurezze, che ha dato risposte alle domande.
Perché non condividerle con il mondo?
Spero che questo ti possa essere utile in qualche modo. Per favore lasciami
un commento se è così, e raccontami di cosa parli nel tuo blog ♥
Questo post rappresenta per me uno spunto di riflessione, un modo per tirare le somme e lasciarti i miei migliori auguri di Natale ♥
Quando ho aperto il mio primo blog molti, molti anni fa, non pensavo che
questo mondo mi avrebbe così appassionata tanto da volere che diventasse il
mio lavoro. Lo è diventato? Mi piacerebbe raccontarti di quanto
guadagno al mese, delle collaborazioni che fioccano, dei webinar che organizzo
o degli eventi ai quali sono invitata, ma non posso farlo.
Non posso farlo perché non guadagno nulla, le richieste di collaborazione da
parte delle aziende arrivano
(ma non tanto e succulente come piacerebbe a me), e non vengo invitata
da nessuna parte.
Ma sai qual è la verità? La verità è che la mia aspettativa è sempre stata
molto alta, il mio sforzo non eccessivo e il risultato, di conseguenza,
nella media.
Ecco, più o meno, la situazione come si presentava nella mia
immaginazione e come si presenta nella realtà.
Essere blogger: le aspettative.
Apro un blog;
3 post a settimana;
5000 visite al giorno;
fioccano collaborazioni;
vengo menzionata da altri bloggers;
creo una community che mi segue dappertutto;
gli sponsor mi contattano per inserire nel mio blog contenuti a pagamento;
Post con link affiliati senza sentirmi in colpa, perché comunque i costi
dell'hosting devo recuperarli, no?
Essere blogger: la realtà.
Apro un blog;
3 post a settimana per i primi tempi, poi 1 a settimana, poi 1 ogni 2
settimane;
6/800 visite al giorno, a seconda del periodo;
collaborazioni sì, ma non tante e fruttuose come vorrei;
vengo menzionata da pochi bloggers;
community... vabbé... ;
pochissimi sponsor e non in linea con il mio target... quindi li rifiuto;
nessun link affiliato perché "cosa penseranno gli altri, che voglio
speculare?"
Dov'è che ho sbagliato?
Probabilmente ho sbagliato sulla visione di me
che crede sul serio di poter essere una blogger professionista. Forse
perché ci ho creduto talmente tanto da partire a razzo in una strada in
discesa, senza premere il freno di tanto in tanto. La conseguenza è stata
arrivare troppo in fretta alla fine della strada e trovarmi davanti ad un
bivio: prendo una direzione o l'altra? Mollo o continuo?
Ciclicamente, ogni anno, arrivo stremata alla fine della corsa, quasi come se
l'avessi fatta a piedi, correndo. Però
in questo 2020 posso dichiararmi soddisfatta del lavoro svolto e
(strano che lo dica io) desiderosa di iniziare un nuovo anno con tanti
nuovi contenuti. E sai perché? Perché ho seguito una pianificazione, che per
quanto possa sembrare striminzita, ho cercato di modificare e renderla
elastica a seconda del tempo a mia disposizione.
Anche l'occhio vuole la sua parte...
La prima cosa che si pensa, quando scegli di essere blogger a tempo pieno, è
l’arredamento della tua casa: ovvero la grafica del tuo blog. Si parte da lì, perché quando
guardiamo gli altri blog veniamo affascinati da quella
patina di professionalità e bellezza che li rivestono, quindi pensiamo
subito a come rivestire della stessa patina il nostro blog.
Ci tuffiamo di testa alla ricerca del tema grafico che più somiglia a quello
del nostro blogger preferito, ma
non perché vogliamo copiarlo, ma perché ci ispira e lo ammiriamo così tanto
che pensiamo di cominciare col piede giusto se solo ci avviciniamo al suo
stile.
Ma è appunto il suo stile, non il nostro. E presto o tardi lo capiremo
restando anche un po’ delusi. E sarà ok, perché significa che stiamo
iniziando a levare davanti agli occhi quella patina di cui ti parlavo prima, e
che stiamo iniziando a capire cosa è più giusto per noi.
Ecco la prima lezione imparata: devo avere un piano!
Il punto è che per partire col piede giusto, l’unica cosa che bisogna fare,
è avere un piano d’azione!
Cosa significa?
Significa che devi sederti e scrivere su carta la motivazione reale per cui
stai aprendo il blog(o perché lo hai aperto). Devi capire il tuo perché, e non limitarti a scrivere
‘perché voglio condividere le mie passioni', che sì è vero ma se
vuoi qualcosa di più dal tuo blog devi scrivere gli
obiettivi chiari, onesti e, perché no, ambiziosi.
Cosa fa una blogger di successo?
Domanda straordinariamente legittima, se si vuole entrare nel contesto. Ebbene
voglio rispondere a questa domanda dicendoti
cosa sembra che faccia una blogger di successo, cosa percepisco dal di fuori, e quindi qual è stata la mia aspettativa,
qualche anno fa, nell’intraprendere questo percorso.
A guardare i bloggers di successo, di quelli che hanno collaborazioni con
siti, blogger e aziende dai nomi importanti,
sembra davvero facile trovare la ricetta giusta per farsi notare.
Certo, noi guardiamo solo il risultato finale, ma è come guardare un
bell’abito di pura seta e lasciarsi affascinare. Se vedessimo quel vestito
come un prodotto delle secrezioni di un insetto difficilmente ci verrebbero
gli occhi a cuoricino.
È questo che succede quando si guarda al lavoro degli altri blogger e ci si
aspetta di arrivare ai loro stessi livelli in poco tempo. Difficilmente si
tiene conto del lavoro che c’è dietro ad ogni articolo:
della ricerca che viene fatta per dare informazioni corrette;
delle prove su prove prima di pubblicare una ricetta che funzioni;
del materiale che bisogna acquistare per realizzare un DIY;
dell’investimento per l’attrezzatura per dare agli utenti i migliori
contenuti da poter usufruire;
del mettere sè stessi, la propria vita, e raccontarsi quotidianamente
online.
Tutto questo fa parte del lavoro di una blogger di successo!
Ma che significa davvero avere successo per me?
Significa semplicemente essere soddisfatti del proprio lavoro, fatto per il
piacere di condividere la propria esperienza, raccogliendo messaggi di
gratitudine per l'aiuto dato, e per aver contribuito a realizzare, in minima
parte, alla realizzazione di un sogno di una blogger, che spera di farcela
proprio come me.
Ti auguro un SERENO NATALE
da trascorrere pensando alle persone che ami e desiderando per loro una vita ricca di amore, amicizia e salute.
Un abbraccio,
Ti confesso che MAI in vita mia ho fatto il Calendario dell'Avvento! Quest'anno ho deciso di provare a farne uno sul mio bullet journal, ispirata
dalla meravigliosa Caitlin da Silva, che lo ha realizzato in uno dei suoi
video e che tu puoi vedere
qui.
All'interno di ogni casellina ho scritto una frase motivazionale e
coccolosa, che potesse aiutarmi a vivere questo particolare periodo
(causa pandemia 😧).
Su instagram, se mi segui, ogni giorno
nelle mie stories, apro una casellina e la dedico a chi sente il bisogno di fare sue quelle
parole ♥.
Questo è un momento storico in cui non è facile accettare di stare chiusi in
casa; per alcuni può significare totale solitudine. Se stai vivendo questa
situazione... ti sono vicina!
Se ti va di trascorrere il periodo dell'Avvento in pieno clima creativo, tutti i giorni fino al giorno di Natale, 25 madrine (fra cui io) pubblicheranno un contenuto creativo a tema
con la casellina del giorno abbinato: trovi la raccolta di tutti i contenuti sotto l'hashtag #whylovechristmas, mentre le creazioni di tutte le madrine le trovi con l'hashtag #team_whylovechristmas.
Ebbene, ho creato una playlist che penso proprio ti piacerà: include brani che
non hai mai sentito (ne sono certa) e tutti i classici che di solito
senti nei film ♥.
È stato davvero emozionante creare post e Reels per questa esperienza, che è ancora in corso. Soprattutto è stato rigenerante, come Content Creator, ritrovarmi in un gruppo di donne che si sostiene fortemente.
E tutto ciò è stato possibile grazie a Roberta, @coloribyrob su instagram, che mi ha dato la possibilità di vivere questo Natale in modo diverso, non sentendomi sola nella mia creatività, e facendomi sentire di nuovo quella gioia di creare qualcosa di speciale. Anche solo per me stessa ♥.
In un post ricco di informazioni, per rendere la lettura scorrevole e
piacevole, può risultare dividere il testo in paragrafi. Ancora più
utile è facilitare la navigazione del post con un Menu Argomenti, che,
grazie ai link interni, riesce a farti saltare da un punto all'altro
sempre all'interno dello stesso post.
Sono certa che una delle domande che ti verranno in mente è: devo inserire il
menu in tutti i post che pubblico? La mia personale opinione è no.
Di fatto in questo post avrei anche potuto non inserire un menu, perché non
credo ce ne sia necessità; questo post è semplicemente un tutorial che si
esaurisce in pochi, brevi passaggi. Nonostante ciò, ho voluto mostrarti il
funzionamento dei link interni.
Ricorda, infatti, che quando scrivi sul tuo blog lo stai facendo per gli
altri. Ogni tipo di contenuto è diverso dagli altri, e
ciò che conta è il beneficio che l'utente ne deve trarre dalla sua
esperienza di navigazione.
Come funzionano i link interni.
Essendo dei link, hanno la funzione di collegare un punto A ad un punto B,
solo che il punto B non si trova al di fuori della pagina che stiamo
visualizzando, ma all'interno del post stesso.
Questi tipi di link (ma in genere tutti i link) vengono chiamati
ancore, proprio perché creano dei punti di ancoraggio visibile anche
nell'url perché preceduti dal simbolo #.
Essendo un collegamento fra due punti, il codice HTML presenterà due tag
<a> che notoriamente racchiudono un link
(o come si chiamava agli inizi 'collegamento ipertestuale').
Sappiamo che il tag <a> ha al suo interno l'attributo href
che richiama il punto di ancoraggio, ovvero dove ci porterà quel link una
volta cliccato. Ciò che differenzia questo tag dagli altri che definiscono un
link classico, è l'inserimento, all'interno dell'attributo
href, della parola ancora che preceduta dal simbolo
# ci porterà in un punto specifico dentro il post stesso.
Il secondo tag <a> ha, invece, al suo interno
l'attributo name, nel quale viene scritto il nome univoco
che aggancerà il link collegato
(quello che si trova nel menu argomenti per intenderci).
Lo so, sembra difficile... Ma credimi, è molto più difficile spiegarlo che
mostrartelo.
Ecco come si presenta il codice HTML:
il primo:
<a href='#ancora'>voce menu</a>
il secondo:
<a href='' name='ancora'></a>
Noterai che anche il secondo tag <a> ha al suo interno
l'attributo href ma rimane vuoto; sono costretta ad inserirlo solo
perché, altrimenti, Blogger mi darebbe errore nella fase di salvataggio. Non
preoccuparti non dà comunque nessun problema.
Il secondo tag può essere inserito prima dell'intestazione
(h2, h3,...), oppure prima di un blocco di testo che ritieni
importante.
Come si usano i link interni in Blogger?
Ecco, questa sì che è stata un sfida. Come per ogni cosa del resto. Ma,
proprio come per ogni cosa qui su Blogger, ho trovato il modo per farlo
funzionare senza avere troppi problemi.
Prima che tu venga presa
(o preso, perdonami il mio pubblico è prevalentemente femminile)
dall'entusiasmo e corra ad aggiungere i tuoi link interni, tieni a mente
questo prezioso consiglio:
inseriscili SOLO, e ripeto, SOLO quando il tuo post è pronto per essere
pubblicato, perchè Blogger ha il brutto vizio di correggere i link che secondo lui non
sono scritti correttamente.
Insomma, io te l'ho detto.
Personalizzare il menu argomenti.
L'obiettivo principale del mio blog è quello di aiutarti a migliorare il
blogging, sia nei contenuti ma soprattutto nella parte estetica, scrivendo
tutorial che siano di facile comprensione, perchè anche io ho iniziato come
autodidatta, perciò conosco le difficoltà nel capire certi procedimenti.
Ci sono, però, dei passaggi che richiedono un minimo di conoscenza di CSS,
ovvero quei codici che determinano lo stile grafico di una pagina web.
Quanto ne sai di CSS? Ti piacerebbe imparare di più sull'argomento? Fammelo
sapere nei commenti!
Perché ti ho parlato di tutto questo? Perché il menu avrà bisogno di essere
personalizzato proprio grazie al CSS, e se non sai
dove inserire i codici
ho, guarda caso, appena aggiornato un mio vecchio post che ti spiegherà
come fare.
Il codice si divide in due parti: il codice HTML, che dovrai inserire nel
post, e il CSS.
Crea il box che contiene il menu.
Il menu argomenti è un elenco di link che puoi creare facilmente utilizzando
il tasto sulla barra di formattazione; nel mio post lo trovi come elenco
numerato, ma tu puoi usare anche quello puntinato.
L'elenco si trova a sua volta nel tag <nav> che sta per
navigation. Ed ecco come si presenta il codice HTML:
Il codice che devi inserire nel punto di ancoraggio, invece, è questo:
<a href='' name='ancora-1'></a>
A questo punto devi personalizzare lo stile del tag nav, ovvero
l'elemento che contiene il menu argomenti, attraverso il CSS. Aggiungi il
selettore class all'interno in questo modo.
Ovviamente puoi cambiare il nome del selettore, l'importante è che non sia
uguale ad altri già presenti nel tuo codice per non rischiare di modificare
altri elementi.
Per modificare il colore dello sfondo devi cambiare il valore dopo il simbolo
#. N.B. Il colore dei link cambia a seconda del colore impostato nel tuo tema.
Che tu ci creda o no, questo è tutto! Ricorda solo di inserire il menu
SOLO prima di pubblicare il tuo post e SOLO nella modalità
Visualizzazione HTML.
Se hai domande, dubbi, problemi, sentiti libera/o di scriverlo nei
commenti.
Quando si costruisce un sito, la prima cosa che si fa è creare una cartella
nella quale sono presenti due files indispensabili: index e style. Il file
index, che può avere diverse estenzioni a seconda del linguaggio che si usa
(html o php per esempio), contiene la struttura della homepage che
risulterebbe molto scarna sotto l'aspetto grafico se non fosse collegata al
CSS.
Il codice CSS(Cascading Style Sheets, in italiano Foglio di Stile)aiuta a cambiare
l'aspetto grafico, a rendere piacevole la struttura dando colore al contenuto
dei nostri blog.
Solitamente il foglio di stile è un file a parte, riconoscibile dal nome
stesso style.css, ma in Blogger si trova nella stessa pagina dove è
presente l'intera struttura del blog.
Più di una volta mi è capitato che mi venisse chiesto dove va inserito il
codice CSS, così ho deciso di aggiornare questo vecchio post
(classe 2014) per mostrarti, in un brevissimo tutorial, dove è
collocato il tuo foglio di stile.
Vai in Tema e poi in Modifica HTML(accedi cliccando i 3 puntini).
Scorri fino a quando troverai il tag < b:skin >. Questo tag
contiene il foglio di stile, quindi il CSS, del tuo blog.
Ora scorri ancora un po' più giù, fino a quando non compariranno i classici
codici, le regole, del CSS.
Ogni regola(il codice) è composta da:
.selettore { proprietà: valore della proprietà;}
.corpo { color: #codice-colore; }
È importante che ogni regola venga chiusa dalla parentesi graffa } altrimenti verrà compromesso lo stile.
Quindi per inserire un codice nel CSS di Blogger, ma non solo, ogni regola deve incastrarsi perfettamente con le altre, lasciando ad ognuno il proprio spazio.
Se hai domande, per favore lasciale nei commenti qui sotto, infondo lo sai quanta felicità mi procurano :)
È frustrante quando non vedi abbastanza commenti sotto ai post, soprattutto
quando impieghi anche una settimana per scriverne uno.
Ti chiedi se vale ancora la pena scrivere, mantenere i costi del
dominio, e altre cose del genere.
Automaticamente pensi che i blog siano morti, che nessuno li legge, ma non è
così!
Il blogging non è affatto morto, è semplicemente cambiato, trasformato,
adeguato e adattato alla nuova comunicazione online.
In un certo senso si è evoluto per rispondere al meglio alle
esigenze del pubblico di destinazione, ovvero
la nicchia alla quale si rivolge, che con gli anni è diventata più
esigente, in fatto di qualità e di diversificazione dei contenuti proposti.
Lavorare per rendere più interessanti i contenuti del blog ci aiuterà
ad aumentare il traffico e le interazioni.
Come funziona il blog?
Prima di continuare è bene ricordare come funziona il blog, cioè qual è il suo
scopo.
Lo scopo del blog è quello di condividere l'esperienza personale e/o
professionale del blogger, mettendola a disposizione del suo pubblico
ideale, permettendogli così di ottenere risposte alle proprie necessità
(risolvere un problema, imparare un nuovo piatto in cucina, ecc...).
Quindi abbiamo da un lato il blogger che produce contenuti, e dall'altro
l'utente che cerca risposte attraverso un motore di ricerca, che può essere Google, ma non solo. Te ne parlerò più avanti.
Ecco perché i blog non sono morti!
Che il blogging sia vivo e vegeto non vi è dubbio, e la risposta è
strettamente legata all'altra domanda:
c'è ancora qualcuno che legge i blog?
Come ti ho appena detto, la condizione per cui il blog venga letto è
determinata dalla ricerca dell'utente attraverso il motore di ricerca: il cosiddetto traffico organico(non a pagamento e senza tenere conto del traffico generato dai social).
Ho fatto qualche ricerca, io stessa, per capire, innanzitutto, quanti siti e
blog ci sono in internet e il risultato è a dir poco strabiliante. Ebbene,
in internet ci sono più di 1,74 miliardi di siti web, di questi più di 500
milioni sono blog.
Ok, respira, perché so che starai sgranando gli occhi pensando
'cazzarola'. Ma se questi numeri ti hanno stupita, aspetta di vedere i
prossimi.
Nel mondo, su Google, vengono fatte più di 40mila ricerche al secondo;
più di 3,5 miliardi al giorno; e
più di 1,2 triliardi in un anno.
Ora, se tu fai una ricerca su Google noterai subito che
la stragrande maggioranza dei risultati sono articoli di blog e se sei
arrivata fin qui proprio da una ricerca è la prova definitiva che i blog non
sono morti.
La missione del blog: centra la tua comunicazione.
Mettiamo il caso che tu abbia fatto questa ricerca, che ti ha portata da me,
proprio perché il tuo blog sembra non decollare, e quindi sembra morto, perché
non ha interazioni, ovvero commenti, condivisioni, conversioni
(come nuove iscrizioni alla newsletter che possono arricchire il tuo
pacchetto clienti). In questo caso, prima di tutto,
devi analizzare la tua comunicazione
e capire se stai comunicando al pubblico giusto, con degli
argomenti giusti.
Non andrai molto lontano con il blog se non hai una mission e, grazie a
questa, non fissi degli obiettivi.
Nella mia
guida gratuita
ti spiego come definire la tua mission e trovare la tua nicchia. Devi
assolutamente sapere di Cosa parli, a Chi lo stai dicendo e
Come vuoi esporre i tuoi argomenti.
Queste sono le mie fantastiche 3 C!
Grazie a 3 piccoli esercizi che trovi nella guida, scoprirai come determinare
questi 3 punti, facendoli diventare la mission del tuo blog.
Domanda: la mission del blog può cambiare?
Certo! Il blog cambia insieme a noi: noi ci trasformiamo con gli anni,
maturiamo, impariamo cose nuove.
Il blog è parte di noi, e come tale anche lui subisce trasformazioni.
Con gli anni ho fatto esperienza e ho imparato a conoscere il mio potenziale.
Nel frattempo, grazie ai commenti sul blog, alle email ricevute e ai
direct su instagram, ho capito quali sono le esigenze delle blogger che mi seguono. Ho definito
così, ancora una volta, la mia Mission:
Aiutare le donne blogger, con esperienza medio/bassa, a cogliere il potenziale
e le opportunità che il blog può dare, attraverso contenuti creativi e
ispirazionali.
Come vedi la mia mission racchiude tutte e 3 le fantastiche C, evidenziando a
quale nicchia mi rivolgo.
Quindi, la cosa che devi fare subito è identificare la tua nicchia.
Ne abbiamo tutti la nausea di questa parola... Ma che cos'è, effettivamente,
la nicchia?
La nicchia è un gruppo circoscritto di persone che hanno in comune un
interesse, una necessità, o qualsiasi altra cosa serva a identificarli e
inserirli in un unico insieme.
Ultimamente, proprio perché conosco le esigenze di chi mi scrive, ho
modificato la mia nicchia. Prima mi rivolgevo a tutte le blogger
(target), in particolare a quelle con un blog su piattaforma Blogger
(nicchia).
Non funzionava. Ho notato, infatti, che il mio post
Come aprire un blog su Blogger
era sì ben piazzato, ma non veniva cliccato. Perché? Beh, credo sia perché le
persone siano più propense ad avere un blog con WordPress.
Ciò che invece mi vengono spesso chiesti, sono
consigli pratici e semplici sulla gestione del blog, a prescindere
dalla piattaforma. Sono cose che magari ho dato per scontato, ma che per le
aspiranti blogger e per chi ha poca esperienza non lo sono affatto.
Non preoccuparti di restringere il campo, pensando di ritrovarti con meno
visitatori. Saranno i tuoi contenuti di qualità a fare la differenza, perché
otterrai più benefici da un utente interessato che trascorre 10 minuti sul
tuo blog, piuttosto che da 10 utenti che arrivano e se ne vanno in meno di 5
secondi.
Ho ragione?
Cosa fare per creare contenuti interessanti e di valore.
Una volta fatto questo devi assicurarti di evitare di commettere alcuni errori
e guardare al tuo blog non solo come uno strumento per condividere le
tue passioni e la tua vita, ma
come un'opportunità di crescita professionale sfruttandone il potenziale
per fare business.
1. lavora sulla qualità, non solo sulla quantità
Pubblicare post dopo post, significa avere più traffico, e se monetizzi con
il tuo blog, potrebbe significare fare più soldi. Non c'è nulla di sbagliato
in questo, se i tuoi post sono una risorsa utile alla tua nicchia.
Puntare sulla qualità significa mostrare al tuo pubblico che conosci
l'argomento di cui stai parlando; che possono trovare subito le risposte che cercano; che possono imparare
qualcosa da te, essere ispirati, e quindi
invogliati a ritornare in futuro.
Abbiamo visto quanta competizione c'è là fuori: spiccare fra più di 500
milioni di blog non è facile.
Per questo bisogna distinguersi, essere riconoscibili e non risparmiarsi
sui contenuti.
Uno dei miei errori più grandi fatti nel mio blog è stato quello di scrivere
post non sufficientemente approfonditi: centellinare i contenuti non aiuta
il blog, piuttosto è il contrario.
Un blog ha successo quando genera traffico e conversioni, ma a dirla
tutta mi accontento anche delle interazioni, che includono le condivisioni
(quindi condividi amica, condividi!).
Se il blog produce contenuti che rispondono in modo appena sufficiente alle
esigenze dell'utente, questo lascerà il blog, senza alcuna interazione, e
difficilmente vi farà ritorno. Il nostro scopo, invece, è quello di
trattenerlo il più a lungo possibile per due semplici motivi:
fidelizzare l'utente creando contenuti che rispondano alle
necessità della nostra nicchia;
dire a Google che i nostri contenuti sono di qualità perché
approfondiscono l'argomento.
Sappi però che un post breve non significa, necessariamente, che non sia di
qualità, dipende tutto dallo scopo che ti sei prefissata.
Post come tutorial e DIY, infatti, possono contenere anche testi brevi, ma
immagini (step by step) e video dimostrativi sono molto utili per
approfondire l'argomento e soddisfare la sete di apprendimento dell'utente.
Ricorda, inoltre, che non conosci il livello di conoscenza dell'utente che
arriva sul tuo blog:
scrivi il post come se stessi parlando con un'amica che non conosce
l'argomenti che tratti, spiegando anche ciò che tu pensi sia scontato.
2. blog personale, ma non troppo
Premessa: nel mio blog parlo di
blogging come opportunità di crescita professionale e strumento per
monetizzare(perché almeno le spese dell'hosting le vogliamo coprire?) attraverso
la giusta comunicazione.
A cosa mi riferisco quando parlo di blog personale?
Il blog personale è quello in cui scendi tu in campo, mettendo in
gioco tutta stessa, faccia compresa. Un blog personale può, e deve secondo
me, essere considerato un blog professionale quando ha una Mission,
un obiettivo ben preciso, che rispecchia in parte ciò che ho scritto
fin'ora.
Devi pensare che su internet gli utenti navigano per due ragioni
fondametali: intrattenimento e approfondimento.
Se il tuo blog personale è pensato come un diario online, nel quale
condividi la tua vita, i tuoi viaggi, le feste in famiglia o i tuoi
racconti, sei senz'altro nella categoria di intrattenimento e sappi di avere
grossi competitors: i social media.
Con i social media, infatti, che raccolgono sempre più utenti attivi
interessati alla tua quotidianità e a ciò che fai in tempo reale,
competere diventa sempre più difficile, ma non impossibile. Puoi,
infatti, continuare a trattare degli argomenti che ami, finalizzandoli verso
un obiettivo ben preciso.
Ecco un paio di esempi:
2.1 condividere la tua vita
Hai deciso di parlare della tua quotidianità, di ciò che di importante
accade nella tua vita. Magari stai affrontando un momento particolare, o lo
hai già affrontato e stai condividendo le conseguenze.
Bene, fai in modo che le persone che stanno vivendo la tua stessa situazione
entri in empatia con te, e se hanno già superato l'ostacolo offri loro
l'opportunità di darti dei consigli
(anche queste sono call to action) che potrai raccogliere in un post
che magari ti porterà molto traffico, diventando il tuo
content hero.
2.2 parlare dei tuoi viaggi
Di blog che parlano di viaggi ce ne sono una moltitudine e poter spiccare
diventa possibile se scegli la tua nicchia con cura, restringendola per quanto
ti è possibile. Qualche esempio:
viaggiare con bimbi al di sotto dei 7 anni
in viaggio con un bimbo disabile
weekend con un budget di 100€
in giro per gli ostelli della tua regione o d'Italia
Insomma,
più restringi la nicchia e più hai la possibilità di aumentare il tuo
traffico, e di convertirlo in nuovi iscritti alla tua newsletter, così da rendere
gli utenti lettori fedeli, e chissà, in futuro, farli diventare clienti.
3. scegli un argomento principale: diventa un esperto!
Il blog generico, che parla di tutto e di più, non funziona più tanto. O
meglio, funziona se dietro c'è un gruppo di persone che scrive post per
diverse categorie, racchiuse tutte nello stesso blog. Ecco un sito così si
chiama magazine, ma non credo sia il nostro caso.
Se ti fermi a pensare cosa ricerchi di più su internet, che tipo di
argomento ti piace di più e che tipo di abilità stai acquisendo
maggiormente, probabilmente
hai trovato sia l'argomento da trattare nel tuo blog che la tua
nicchia.
Come ho scritto infatti nella mia guida su
Come definire la mission del blog, io ho trovato la mia nicchia guardandomi allo specchio. Proprio così: io
non faccio altro che rivolgermi alle blogger principianti, o future blogger,
che hanno voglia di
migliorare il loro blog attraverso consigli e tutorial facili da
comprendere, perché io anni fa cercavo questo.
In parole povere, è come se stessi parlando alla Simona del passato.
Ho studiato tanto, anche fino all'una di notte, mentre figli e marito
dormivano, per imparare come scrivere codici HTML e come migliorare il mio
blogging per aumentare il traffico. Tutto ciò che ho imparato l'ho sempre
messo a disposizione degli utenti, e quando pensavo di aver esaurito le
idee,
erano loro stessi a suggerire che tipo di post scrivere.
Sai perché? Perché ero diventata il loro punto di riferimento!
4. non praticare il clickbait
A guadagnare la fiducia degli utenti ci vuole tanto, ma davvero tanto; a
perderla ci vuole meno di un secondo. Come? Facile, prendendoti gioco di
loro!
I clickbait fanno proprio questo: prendono in giro gli utenti, persuadendoli
a cliccare su un titolo sensazionale, ma proponendo loro un contenuto che
non rispecchia la promessa.
Il titolo, infatti,
è una sorta di promessa sulla qualità del contenuto del post.
Se cominci a scrivere titoli acchiappaclick e poi all'interno del
post l'utente ci trova fuffa... beh, non è che sia proprio una bella
cosa.
Vogliamo aumentare il traffico sì, ma dobbiamo avere un'etica anche
in questo.
Crea contenuti per tutti i tipi di utenti.
Come ho scritto ad inizio post,
l'utente con gli anni è diventato più esigente, in fatto di qualità e di
diversificazione dei contenuti proposti.
Pensa se io ti avessi proposto questo mio post lunghissimo senza nessun tipo
di formattazione, senza immagini, senza video; solo una sfilza di
parole una dietro l'altra, tanto da rendere il contenuto noioso anche per me
stessa. Scrivere un post formattato correttamente aiuta la lettura.
Diversificare i contenuti, poi,
vuol dire rispondere ai gusti diversi degli utenti, perché anche se
fanno tutti parte della stessa nicchia non è detto che abbiano gli stessi
gusti.
Troverai l'utente a cui piace leggere il post, e quello che non ha tempo per
stare con gli occhi inchiodati allo schermo e preferisce
ascoltare ciò che hai da condividere.
Immagini, video, podcast possono fare la differenza, anche nelle
condivisioni, e un post condiviso ha molte probabilità di aumentare il suo
traffico.
Sul mio profilo instagram ho realizzato un video nel quale ti parlo del perché i blog non sono morti. Guarda il video!
Lavora sulla User Experience.
Forse una delle cose a cui non diamo troppo peso, è l'esperienza dell'utente: la cosiddetta user experience (o UX per i tecnici).
L'esperienza dell'utente si misura su alcuni valori che dal mio punto di
vista, come utente prima che come blogger, ho potuto constatare essere
fondamentali per una usabilità soddisfacente.
1. dare tutto e subito
Questo è stato il mio errore più grande per tanti anni: non dare
tutte le informazioni in un unico post.
Ho sempre pensato di scrivere per quella cerchia di persone che mi seguiva
frequentemente, e che quindi conosceva già gli argomenti da me trattati, di
conseguenza evitavo di approfondire.
'Loro già sanno a cosa mi riferisco' pensavo... sbagliando.
Dobbiamo, invece, abituarci al fatto che
il nostro blog ha molteplici porte(post)dalle quali gli utenti entrano. E ricorda che:
non tutti gli utenti entrano dalla stessa porta
non tutti gli utenti sono di ritorno e di conseguenza conoscono te
e gli argomenti che tratti.
Prova ad immaginare un dialogo fra te e una persona che è completamente
ignorante sull'argomento da te trattato. Se vuoi farti capire, ma
soprattutto se vuoi che gli resti qualcosa, migliorandolo come persona o
come professionista,
devi immaginare di parlare ad un bambino che fa tante domande(perché questo si fa così? cosa significa questo? ecc...).
Quindi,
quando scrivi un post, fatti delle domande e rispondi cercando di essere
esauriente.
Domande e risposta potrebbero diventare i paragrafi del tuo post,
dando all'utente un testo piacevole da leggere.
2. Crea un percorso con i link interni.
In questa ottica del dare tutte le informazioni che hai a disposizione
all'interno di un unico post,
considera come aggiunta di enorme valore l'inserimento di link interni,
che colleghino fra loro i post strettamente connessi.
Certo, ormai tutti i blog hanno i post correlati sotto ai singoli articoli,
ma questi potrebbero non essere argomenti di approfondimento.
È sempre bene, quindi
creare una mappa di link relativi all'argomento che stiamo trattando
e inserire i vari percorsi all'interno del post. Così facendo
accompagneremo l'utente, durante la visita, affinché possa soddisfare
le sue domande attraverso le risposte che gli forniremo noi.
3. dichiarare subito la soluzione.
Quanto tempo impieghi per leggere le prime 5 righe di un post?
Ecco, quello è il tempo che tu hai a disposizione per
agganciare il lettore!
Riuscire ad entrare in empatia, confessare che tu hai avuto il
suo stesso problema, ma che hai trovato la soluzione che potrebbe essergli
di aiuto, è fondamentale.
Prova a seguire questo schema:
esponi il problema che ti ha fatto passare notti insonne
dichiara la soluzione
annuncia i benefici che la soluzione ti ha portato
mostra il processo che ti ha portata alla soluzione.
Tirarla troppo per le lunghe, prima di arrivare alla soluzione, potrebbe
essere dannoso:
non tutti sono disposti a regalarti il loro tempo per leggere un post
lunghissimo che alla fine li deluderà.
Dichiarare la soluzione e annunciarne da subito i suoi benefici ti darà
l'opportunità di stuzzicare la curiosità degli utenti,che saranno quindi più
propensi a continuare la lettura del post.
Perché è uno strumento che ti permette di
pianificare i contenuti in base alle categorie, alla stagionalità(diy, home decor per l'autunno, ecc...), alle festività(Natale, s. Valentino, ecc...)e il tutto in largo anticipo.
Ti consiglio di provare!
Vai oltre al blog
Ricordi quando ad inizio post ti ho detto che Google non è l'unico motore di
ricerca? Bene.
Esistono altri 2 famosi canali utilizzati dagli utenti per fare ricerche e
approfondimenti sugli argomenti di loro interesse:
Youtube
e
Pinterest.
Youtube e Pinterest possono essere di grande supporto per i nostri blog,
perché andremmo a raggiungere un target che ci conoscerà solo attraverso quel
canale.
Inoltre i video di Youtube compaiono nei risultati di ricerca di
Google; inserirli nei post ci darà un ulteriore vantaggio nell'essere
notati.
Pinterest è di per sé un raccoglitore online di risorse che
possiamo conservare e consultare, grazie al suo sistema di creazione delle
bacheche, ogni volta che ne abbiamo bisogno. Su Pinterest hai la
possibilità di caricare un'immagine e collegarla al tuo post in men che non si
dica, e il traffico che può generare non è da sottovalutare.
Voglio dire... hai mai trascorso del tempo su Pinterest? No? Beh, stai
attenta: può creare dipendenza!
Ovviamente, come per ogni cosa su internet,
anche su Pinterest i video stanno spopolando. Quindi se vuoi avere
maggiori possibilità di incrementare il tuo traffico pensa a video brevi da
caricare anche lì.
Ora tocca a te! Hai domande? Sentiti libera di scriverle nei commenti.
Una delle cose che mi ha aiutata a farmi conoscere di più su Instagram sono state le mie gifs!
Molte persone mi hanno taggata nelle loro storie quando le usavano, ed io le ringraziavo ricondividendole a mia volta.
Questo ha fatto sì che sempre più persone mi taggassero nelle ig stories e che i loro followers scoprissero il mio profilo.
Beh, non so se è proprio per questo motivo, ma sta di fatto che in quel periodo i miei followers sono cresciuti molto!
Cosa sono le gif?
Le gif sono delle immagini perennemente in movimento, come queste qui sotto.
Per crearle ho utilizzato due strumenti: Madibang Paint Pro e Photoshop(il mio è una versione abbastanza vecchiotta :P)
Madibang è un software per il disegno, non ha una grande varietà di pennelli, ma il tratto è molto fluido, e con il mio vecchio pc (sì, è tutto vecchio) funziona alla grande.
Photoshop, invece, mi serve per fare le animazioni.
Come mostrare le gif su Instagram?
Le gif vengono mostrate su Instagram tramite giphy.com.
Devi, quindi, per prima cosa creare un account creator per aprire un canale su giphy.com.
I tempi di approvazione sono abbastanza lunghi e se non vuoi perdere tempo, sappi che l'indirizzo con il quale devi iscriverti deve essere necessariamente quello del tuo sito web.
Le email legate ai vari provider come Gmail non verranno MAI approvati.
Bene, ora ti lascio al video tutorial che ho realizzato per mostrarti come io creo le gif per Instagram.
Blogger, dopo molti anni, ha deciso finalmente di apportare delle modifiche al
pannello di amministrazione, la cosiddetta dashboard.
Di base l'aspetto sembra lo stesso: appena entri nel pannello di controllo di
Blogger ti trovi nell'interfaccia che riguarda i Post del blog.
L'interfaccia dell'elenco dei Post, così come quella delle
Pagine e delle Impostazioni,
non ha subito modifiche rilevanti.
Le modifiche rilevanti sono state fatte nell'interfaccia delle Statistiche,
dei Commenti, del Layout e del Tema.
Non starò qui ad elencare tutte le piccole cose che non vanno nelle nuove
modifiche, perché bisognerebbe farne un video (e forse lo farò), ma
non sempre cambiamento è sinonimo di miglioramento.
In Layout, infatti, è
sparita l'opzione del widget Favicon e quindi sembrerebbe impossibile da
modificare.
Cos'è la favicon?
È quella piccola immagine che nella finestra del browser compare alla sinistra
del tuo URL, e che da qualche tempo compare anche nei risultati di ricerca
accanto ai titoli dei post mostrati.
È importante avere una favicon?
Sì, è importante! E non lo dico solo io, ma gli esperti di SEO, che studiano e
si aggiornano costantemente sulle novità di Google e del suo criterio di
mostrare i risultati di ricerca.
La favicon ha quindi guadagnato maggiore valore con gli anni, perché
identifica immediatamente il brand, in modo univoco.
Lasciando la favicon di Blogger, il tuo blog perderebbe di identità e sarà
solo uno dei tanti blog ospitati su questa piattaforma.
Ma lo stesso vale per i blog ospitati su qualsiasi piattaforma gratuita, come
Wordpress ad esempio.
Come modificare la favicon in Blogger nella nuova versione?
Nella nuova versione dell'interfaccia del Layout è sparita questa opzione,
anche se in realtà un modo per modificare la favicon c'è, ma è
"nascosto".
In Impostazioni nella sezione Di Base trovi la voce
Icona Preferita, cliccaci su!
Si aprirà un'altra pagina dalla quale potrai caricare la tua favicon, ovvero
la tua icona preferita che identificherà il tuo blog anche nei risultati di
ricerca.
ATTENZIONE!
La favicon non viene visualizzata subito dopo il caricamento e il
salvataggio: occorre un po' di tempo, quindi abbi pazienza e... aggiorna
spesso la pagina :)
Spero che questo tutorial ti sia utile, se sì lasciami un commento qui
sotto e CONDIVIDI IL POST!
***
P.S. Questo post è stato scritto in un momento in cui siamo tutti isolati per via
del coronavirus. I miei figli fanno lezione online, ed io passo il tempo a scrivere sul mio
cellulare: ho abbozzato molti post, anche questo è interamente scritto ed
editato da cellulare. Siamo tutti spaventati e inermi di fronte questa situazione che giorno dopo
giorno diventa sempre più surreale. Voglio continuare a parlare e scrivere di blogging per mantenere quel po' di
lucidità mentale, che a volte mi sembra di perdere leggendo e ascoltando
notizie sul covid-19. Per conto mio continuerò a fare la mia parte restando a casa. Fatelo anche voi ❤️.