In questo articolo affronterò un tema che mi sta particolarmente a cuore:
fare SEO ottimizzando i tuoi post e la
tua comunicazione per farti trovare dal tuo pubblico. Questi consigli
valgono per tutti, a prescindere dalla piattaforma che hai scelto per
ospitare il tuo blog.
Inoltre, ti mostrerò quali sono le impostazioni di Blogger
da settare - prima di iniziare a pubblicare - per ottimizzare sin da subito il tuo blog.
Per rendere questo post veramente utile e concreto, mi piacerebbe, alla fine,
sapere nei commenti:
-
come hai trovato il mio post? (su Google, sui social, ecc...)
-
quali parole chiave hai cercato su Google?
(quelle che ti hanno portata/o qui)
-
il mio post ha risposto alle tue esigenze?
(magari rispondi alla fine)
- se la risposta è ‘No’, perché? (idem come sopra)
Su Instagram analizzerò i dati di questo post e le risposte a queste domande,
al fine di comprendere meglio la SEO e, soprattutto, capire cosa accade una
volta che lanciamo un nostro contenuto nel web. Quindi seguimi su @lacreativeroom
per non perderti nulla!
Partiamo!
Finalmente, parlo di questo argomento, perché una delle leggende più famose
online -
fra gli altri miti
- dice che non si può fare SEO su Blogger.
Chi lo dice mente sapendo di mentire.
È strano che oggi, con tanti cambiamenti che stanno modificando per sempre il
modo di essere online, ci si aggrappi ancora alla favola che per fare SEO
bisogna avere siti utilizzando solo piattaforme ‘professionali’ come WordPress
- per dirne uno a caso, come se fosse l'unica altra alternativa 😏.
Per carità, io non voglio assolutamente demonizzare WP. Non mi metterò
sullo stesso piano di chi per forza vuole distruggere la credibilità della
piattaforma sulla quale lavoro da oltre 17 anni, solo per portare acqua al mio
mulino. No.
Perché so che cos’è la SEO.
E di sicuro la SEO non è una questione di plugin.
La SEO è ricerca, analisi, scrittura, strategia, pertinenza, intento,
risorsa, cura dell’utente
(solo per citarne alcuni).
È anche processo, abitudine, azioni che col tempo verranno poi
automatiche.
Con Blogger non abbiamo dei plugin che ci aiutano a scrivere in ottica SEO in
modo guidato, ma essendo un prodotto di Google tecnicamente ha i requisiti
necessari per aiutarci nell’ottimizzazione dei contenuti. È ovvio che per il
resto tocca a noi fare un buon lavoro. E con “per il resto” mi
riferisco al posizionamento nei motori di ricerca.
A cosa serve la SEO?
SEO: Search Engine Optimization, serve a ottimizzare i contenuti online
per i motori di ricerca. In altre parole,
la SEO è ciò che ti consente di farti trovare dagli utenti su Google.
Qualsiasi contenuto online può essere indicizzato; posizionarsi bene nella
SERP
(Search Engine Results Page, ossia la pagina dei risultati della
ricerca) è un altro paio di maniche. E la SEO ci aiuta anche a migliorare il
posizionamento, aumentando le possibilità di essere visibili al nostro target.
Su Blogger, dunque, si può fare SEO come su qualsiasi altra piattaforma, e,
per farlo nel modo corretto, bisogna iniziare dal principio: le impostazioni.
📢 Se non hai un blog su Blogger puoi passare alla
fase successiva. Ti suggerisco comunque di
leggere perché puoi applicare alcuni miei consigli anche al tuo sito/blog su
WordPress.
La SEO inizia dalle impostazioni.
Per quanto possa sembrare una piattaforma basic, Blogger invece ci
consente di gestire il blog in maniera ottimale, soprattutto dal punto di
vista delle impostazioni. Certo, ci sono cose all’interno del codice che
potrebbero essere migliorate, o che mancano (vedi l’H1 per i titoli),
ma nulla a cui non si possa rimediare.
Su Blogger puoi attivare alcune
impostazioni che ti aiuteranno ad ottimizzare i tuoi contenuti, ed ora
vedremo quali settare nel pannello amministrativo, la dashboard.
Dal menu a sinistra della dashboard, cliccando su
Impostazioni visualizzerai una pagina con tutte le impostazioni - per
l’appunto - suddivise in sezioni.
Le impostazioni che ci riguardano per ottimizzare il blog in ottica SEO sono:
- di base;
- meta tag;
- crawler e indicizzazione.
Impostazioni di Base.
Partiamo proprio dall’inizio. In questa sezione puoi settare:
- il Titolo;
- la Descrizione;
- la lingua del blog;
- dichiarare se i contenuti sono per adulti;
- l’ID di Analytics;
-
la
favicon del blog.
Ciò che a noi interessa per la SEO sono il Titolo e la
Descrizione.
*qui sopra l’immagine delle impostazioni di base in Blogger del mio blog.
Il Titolo del blog ha una grande importanza, e la scelta
dev’essere studiata e ponderata.
Non deve coincidere per forza con l’URL - che contiene il nome del blog -, ma
puoi (anzi dovresti) sfruttarlo per inserire quelle
parole chiave fondamentali per il tuo blog.
✅ Se vuoi approfondire il tema sulla scelta del nome del blog, puoi leggere
il mio post
Come scegliere il nome del blog senza fare errori, che poi è il metodo che ho usato io.
Il Titolo del blog occupa un posto tutto suo all’interno del codice di un
sito/blog: nei Meta Tags.
I Meta tags sono righe di codice che “a schermo” non si vedono, ma
hanno il compito fondamentale di interagire con i motori di ricerca e
fornire loro informazioni che riguardano il blog.
Essendo a “stretto contatto” con i motori di ricerca, il titolo può
aiutarci a posizionarci per le parole chiave - le keywords -
che solitamente ricercano gli utenti che vogliamo attirare.
Le keywords nel titolo del blog aiutano in modo esponenziale a farsi
trovare sui motori di ricerca.
Dov’è che compare il Titolo se al suo posto utilizzo un logo?
Se usiamo il logo il titolo compare nella tab della finestra del browser.
Mi sembra di sentirti dire ‘doveeee?’.
Qui 👇, di fianco all’icona del sito
Come impostare i meta tag su Blogger.
Insieme al Titolo, questa è l’impostazione più importante da settare in
Blogger.
Abilitare le descrizioni della ricerca significa consetirti di scrivere,
per ogni contenuto che pubblichi, una descrizione che verrà letta dal
browser e mostrata nei risultati di ricerca.
Il termine tecnico è snippet.
*immagine della sezione Meta Tag in Blogger
Come vedi dall’immagine, ho scritto nuovamente la descrizione del blog anche
qui: ti consiglio di fare lo stesso perché questa descrizione sarà lo snippet
della homepage del tuo blog.
Per tutti gli altri contenuti, troverai il campo
Descrizione della ricerca da compilare nel menu sulla destra nelle
pagine e nei post che dovrai creare.
DA RICORDARE!
Quando scrivi la descrizione della ricerca non fare l’errore di usare solo
parole chiavi. Scrivi, invece, ciò che l’utente troverà all’interno del tuo
post: invoglialo a cliccare sul tuo link! È importante sottolineare come il
contenuto può aiutare a risolvere il problema per cui è stata fatta la
ricerca.
Impostazioni dei Crawler e Indicizzazione.
Questa sezione è forse quella un po’ più tecnica, ed anche quella - non ti
nascondo - che mi ha fatto penare di più in tutti questi anni sulla
piattaforma Blogger.
Credo che tu sappia ormai cosa sia il file robots.txt.
Il file robots.txt serve a comunicare direttamente con i bot dei motori di
ricerca; dice loro cosa deve essere indicizzato e cosa no, e dove leggere la
sitemap del nostro blog.
*immagine sezione crawler e indicizzazione di Blogger nel mio blog
Come vedi dall’immagine, io ho aggiunto anche la sitemap delle pagine. Puoi
farlo anche tu abilitando il file robots.txt personalizzato.
In questa sezione devi anche abilitare i
tag di intestazione robot personalizzati per consentirti di
scegliere se indicizzare, oppure no, ogni singolo contenuto. Questa funzione
potrebbe essere utile, ad esempio, per le pagine statiche che stiamo
reindirizzando, o per la pagina della Privacy Policy.
Bene, la parte più tecnica è terminata. Non è stato tanto difficile, visto?
Per ottimizzare i singoli contenuti in ottica SEO, però,
dobbiamo conoscere lo strumento che stiamo usando - nei suoi pregi e nei
suoi difetti.
Differenze tra post e pagine su Blogger.
Ciò che sto per dirti è di estrema importanza per la generazione degli URL,
che - se ancora non lo sai - sono molto importanti per la SEO.
Ci sono delle differenze tra un post e una pagina nella creazione di un
contenuto; i post sono più gestibili rispetto le pagine, soprattutto in fase
di post-pubblicazione.
A differenza dei post, nelle pagine:
-
non puoi scegliere le etichette;
-
non puoi impostare una data di pubblicazione;
-
non puoi modificare il permalink.
🚨 Quest’ultimo è il punto più importante!
Nelle pagine di Blogger gli URL vengono generati automaticamente dal titolo
che scriviamo.
E non sempre il titolo è la parte migliore dei nostri contenuti.
Quindi, prima di scrivere una pagina, pensa al titolo più idoneo e che sia
ottimizzato per il posizionamento nei risultati di ricerca.
Cosa tenere in considerazione quando scriviamo il titolo di una pagina?
È bene pensare e scrivere prima i titoli su un qualsiasi strumento
di scrittura (Notion, Documenti di Drive, Word, un pezzo di carta),
l’importante è scriverlo tenendo a mente che:
- è meglio evitare apostrofi e congiunzioni;
-
non bisogna utilizzare caratteri speciali (es. vocali accentate), che
possono generare codici incomprensili, e underscore;
-
puoi scrivere un titolo ottimizzato, pubblicare la pagina, e poi riscrivere
il titolo come piace a te - come ho fatto io
in questa pagina.
Cosa fare quando vogliamo cambiare l’URL della pagina su Blogger?
Purtroppo su Blogger, non potendo cambiare il permalink delle pagine hai solo
una possibilità:
creare una nuova pagina con un nuovo titolo ottimizzato per generare il
nuovo permalink, e fare un redirect permanente.
Come faccio a capire quando è il caso di cambiare l’URL di una pagina?
I motivi che potrebbero spingerti a cambiare un URL sono:
-
il titolo inserito è troppo lungo, quindi il link è spezzato, cioè
troncato, non completo;
-
per qualche ragione, in passato hai scritto il link in inglese
(io mi sono ritrovata anche in questo caso);
-
il link presenta numeri generati automaticamente (es. about_31.html).
Nell’esempio il mio caso specifico per cui ho dovuto riscrivere la pagina Chi
Sono, creando poi un reindirizzamento permanente verso la nuova pagina.
✅ Se non sai come fare, qui trovi il tutorial su
Come reindirizzare l'URL di un post su Blogger.
Preparati come blogger: cosa fare prima di pubblicare.
Sistemata la parte tecnica, si passa a quella più “divertente”, che non
è la scrittura - e il divertente è ironico. Ciò che faremo ora è
forse la parte più complessa, ma anche quella che sarà la nostra bussola
durante il percorso di content creator: abbozzare la propria
strategia.
Quando si sente parlare di strategia siamo portati a pensare a super Piani
Editoriali o alla creazione dei migliori contenuti mai pubblicati, oppure ad
associare questa parola ai soli professionisti che lavorano online.
Questo tipo di mentalità ci frena già in partenza, e ci fa pensare che la
nostra presenza online non abbia bisogno di avere una
Content Strategy per pubblicare sul nostro blog.
E ci sbagliamo, non sai quanto.
Che tipo di strategia ha bisogno una blogger?
Nel momento in cui abbiamo scelto di comunicare online lo abbiamo fatto con un
intento: quello è il nostro obiettivo.
E dove c’è un obiettivo ci deve essere per forza
un modo per raggiungerlo.
Questo modo è la nostra strategia, che strutturata e pianificata per
bene ci farà raggiungere tutti gli obiettivi prefissati - siano essi
principali che intermedi.
Creare una strategia non è facile per tutti, lo ammetto, ma puoi iniziare
dalle cose più semplici, pianificando in base a questi 4 fattori:
- esigenze;
- ritmi;
- skills;
- strumenti a tua disposizione.
Mi sembra di sentirti… “Ma cosa c’entrano queste cose?”
Se pensi che il blog debba continuare ad essere il luogo in cui pubblicare un
articolo con una semplice immagine, stai avendo una visione ristretta e
antiquata di ciò che è il web.
Il web è profondamente cambiato. Il modo di utilizzare internet è
profondamente cambiato.
Gli utenti, per soddisfare una loro necessità, difficilmente si accontentano
di una singola ricerca, di un singolo contenuto, o di una singola piattaforma.
Nella tua comunicazione puoi anche rivolgerti ad una nicchia, ma in questa ci
sono persone che - sebbene abbiano gli stessi interessi - consumano diverse
tipologie di contenuti: articoli, podcast, video lunghi, video brevi, guide
pdf.
Lo stesso contenuto può essere proposto in diversi formati, e per 2 ragioni
principali:
- soddisfare i gusti dei vari utenti;
- essere indicizzati per varie tipologie di contenuti.
Portando come esempio la mia esperienza, tenendo conto di quei 4 fattori, il
mio approccio alla creazione dei contenuti è profondamente cambiato, perché ho
iniziato ad avere una visione reale di ciò che ero in grado di
pianificare, creare e, quindi, pubblicare.
Una buona strategia, quindi, parte da te.
📌 Se questi punti elencati ti sono poco chiari, il mio
percorso gratuito Pulizie di Primavera
può aiutarti a capire come vorresti impostare la tua comunicazione online, che
strada percorrere e, quindi, che tipo di strategia pianificare.
È semplice, infatti, pensare ‘voglio essere online per condividere le mie passioni e magari guadagnare
qualcosa’.
Ma, se non hai un
piano a lungo termine e degli obiettivi validi, prima o poi
quell’intento non basterà più, specialmente se non costruisci un percorso da
seguire: una road map che determini tempi, obiettivi intermedi,
traguardi di piccoli progetti, ecc…
✨ Se da sola/o hai difficoltà, ricorda che io offro consulenze e un percorso
di mentoring pesonalizzato per aiutarti a capire come gestire al meglio
il tuo blog e la tua comunciazione online, per capire quali potenzialità
possono avere i tuoi contenuti nel web. Vuoi saperne di più? Scopri
cosa posso fare per te.
Scrivere per gli utenti. Ottimizzare per i motori di ricerca.
📢 Spoiler: il titolo indica esattamente cosa dovrebbe fare una blogger nel
momento in cui scrive un contenuto da pubblicare nel suo blog.
L’obiettivo in comune di tutti i blogger è far leggere il proprio blog. È un dato di fatto.
Se ci pensi, gli utenti consumano un contenuto fino alla fine quando
sono emotivamente coinvolti, o quando pensano di aver trovato la soluzione al
problema che li ha spinti a fare una ricerca online.
Ma per far sì che i nostri contenuti risultino utili, dobbiamo conoscere le
necessità degli utenti. Come? Facendo la cosiddetta indagine di mercato.
Indagine di mercato nella community.
I miei articoli molto spesso nascono per rispondere alle esigenze di chi mi
segue fedelmente su tutti i canali: la community.
Fare un'indagine di mercato, però, non significa elencare semplicemente le
richieste ricevute nei commenti - sul blog, sui social - nei messaggi di
Instagram e nelle email. Si tratta anche di
intuire il bisogno di un utente che si trova in un punto in cui io sono già
passata, e per cui ho già trovato la soluzione.
In questa ottica, si tratta di condividere solo ciò che conosco.
Come fare indagine nella community?
La prima cosa da fare - la più ovvia - è
individuare quegli utenti che sono fortemente interessati ai nostri
contenuti, e che interagiscono spesso con noi riguardo agli argomenti che
trattiamo. Quando avrai individuato questi utenti, saprai di avere una
community che ti segue e che resta in attesa di ciò che pubblichi per
sentirsi ispirata e istruita da ciò che comunichi.
Avere una propria community significa:
conoscerla, alimentarla e ampliarla.
-
Conoscere la propria community: interagendo attraverso i social
soprattutto; rispondendo ai messaggi e ai commenti.
-
Alimentare la community: creando risorse utili - challenge, guide,
webinar, workshop - che consentono una crescita.
-
Ampliare la community: attirando più persone attraverso contenuti
mirati a colmare il gap lasciato dai competitor.
Tre punti che sembrano facili, ma che in realtà sono difficili da attuare.
Abbiamo a che fare con persone che non sempre rispondono positivamente a ciò
che proponiamo, o che restano del tutto passivi. Mi è capitato spesso,
infatti, di ricevere richieste di tutorial, ma quegli stessi utenti sono
spariti una volta soddisfatta la loro richiesta. Quindi bisogna armarsi di
pazienza (ma proprio tanta, fidati), volontà e costanza.
✨ Vuoi individuare la tua community tra tutti i tuoi followers? Lavoriamo
insieme per attuare una Content Strategy adatta a te e al tuo pubblico, e
creare i contenuti giusti per farti raggiungere i tuoi obiettivi.
Scrivimi una email!
Prima di arrivare alla scrittura vera e propria dell’articolo - dopo aver
buttato giù l’idea -, ho preso la buona abitudine inizio di fare un altro tipo
di ricerca, per capire come quella mia idea sia già presente online, e
come posso riempire il gap lasciato da altri creator - nel caso ci
fosse.
Fare indagine su Google.
Se scrivi un blog devi conoscere l’ecosistema nel quale stai lanciando
il tuo articolo:
devi essere curiosa e navigare osservando bene i risultati di ricerca.
Prima di scrivere un blog post, faccio sempre una ricerca su Google.
Vesto i panni del mio utente ideale, ed inizio a percorrere il
suo viaggio, tenendo a mente che ho già vissuto il suo problema.
Sai qual è il trucco in questo tipo di ricerca?
L’empatia!
"Mettersi nei panni dell’utente ideale" non dev’essere solo uno slogan,
ma un modo per tornare a quando
noi avevamo quel problema e cercavamo una soluzione, senza usare i
termini che conosciamo oggi grazie alla nostra esperienza.
Ti faccio un esempio: ho scoperto una cosa che si chiama SEO, che mi
aiuta a farmi trovare su Google.
Ma come ci sono arrivata?
Attraverso
una mia necessità:
come far comparire il blog su Google?
Se hai notato, il linguaggio è quello di una persona che si approccia per la
prima volta a questa tematica.
Oggi io userei:
come posizionare il blog in prima pagina su Google.
Non uso nemmeno il punto di domanda! Ma soprattutto, scrivo la parola
"posizionare", che è davvero molto specifica.
A cosa serve tutto questo? Serve a conoscere quelle parole che l’utente
in target utilizza, per poi inserirle nel post come keywords.
Ricorda che le parole chiave sono quelle che gli utenti di Google usano per
fare le ricerche: sta a noi intercettarle e inserirle nei nostri
contenuti.
Ora, dobbiamo fare attenzione anche a come consideriamo gli utenti. Io ho
parlato del mio utente ideale, ma in realtà non lo è!
È un utente di Google!
Questo è il vero segreto della SEO?
Non oso dirlo… Ma il concetto è che se vogliamo che il nostro blog post venga
letto dalle persone che pensiamo possano essere interessate
(target, nicchia, utente ideale, fai tu…),
dobbiamo convincere zio Google che i nostri contenuti sono utili ai suoi
utenti.
E come si fa?
Si fa con tutto ciò che ho detto all’inizio: “la SEO è ricerca, analisi,
scrittura, strategia, pertinenza, risorsa, cura dell’utente
(per citarne alcuni)”.
Quando un utente inizia una ricerca, Google tiene in considerazione tanti
fattori, fra cui:
- l’intento della sua ricerca;
- l’interesse dell’utente;
- il luogo in cui vive;
- le sue ultime ricerche;
- i siti che ha già visitato;
- le ricerche correlate.
Come vedi non c’è nulla che riguarda noi
(inteso come creatori di contenuti).
Per Google non siamo importanti noi (idem come sopra), ma il
suo utente.
Noi siamo importanti nel momento in cui aiutiamo Google a soddisfare le
richieste del suo utente.
Allora zio Google, come premio, ci proporrà fra i primi risultati della
ricerca: ci concederà un buon posizionamento.
Ma fai attenzione anche qui, perché non è detto che se arrivi in cima -
o comunque in prima pagina - ci rimarrai per sempre.
Ecco perché alcuni contenuti devono essere aggiornati.
Ci sarebbe così tanto da dire anche su questo argomento; come vedi
il lavoro che c’è dietro alla gestione del blog è davvero enorme.
Come fare a capire se il contenuto è davvero utile?
Il modo migliore per capire se siamo sulla giusta strada è chiederselo.
- A chi può servire il mio contenuto?
- Risponde ad una domanda?
- Risolve un problema?
-
Dove posso condividerlo per raggiungere il mio pubblico?
(perché è importante conoscere “il luogo” in cui si trova la nostra
audience)
Se il tuo contenuto:
- è pertinente alla sua ricerca;
-
risponde alla sua necessità
(a ciò che lo ha spinto a fare la ricerca online);
- lo aiuta a risolvere il suo problema in modo esaustivo;
-
gli dà la possibilità di approfondire l’argomento
(con vari collegamenti pertinenti);
allora potrai considerarlo un contenuto utile.
Ad esempio, questo mio contenuto lo trovi interessante? Ti ha aiutato in
qualche modo? Fammelo sapere commenti😉
Questi sono solo alcuni esempi, e tu puoi personalizzare le domande a seconda
della tua comunicazione, dell’obiettivo che ti sei posta, dell'argomento del
tuo blog, e così via. Non c’è limite!
Ricorda solo di essere onesta con te stessa. Non darti risposte “ideali”:
se un contenuto non va, non va. C’è poco da fare. Punto.
Non imbrogliare, che Google se ne accorge!
Attenzione a non cadere nella tentazione di scrivere un titolo e una
descrizione che promettono cose che effettivamente non vengono mantenute nel
contenuto del tuo articolo. E solo per attrarre gli utenti.
Mi è capitato spesso, infatti, di seguire link che promettevano guide
complete, o soluzioni, ed invece… nulla. Una delusione!
Google prima o poi se ne accorge!
Come?
Da uno degli elementi che più sottovalutiamo:
l’interazione dell’utente.
L’interazione dell’utente comprende il tempo che trascorre sulla nostra pagina
o il compiere un’azione qualsiasi (condividendo il post, commentando o
cliccando sui link).
Se gli utenti escono quasi immediatamente dal nostro post, questo
perde valore per Google, che con il tempo lo proporrà sempre meno, e di
certo non posizionandolo in prima pagina.
Inoltre non dimentichiamo che Google legge il contenuto dei nostri
articoli.
Ecco perché è fondamentale scrivere per gli utenti, dandogli la
migliore esperienza possibile, così che - magari - possano tornare sui nostri
blog.
🚨 N.B. Con l’arrivo di AI Overview, Google ha iniziato a
giocare un po’ sporco con i blogger: noi facciamo il
grosso del lavoro scrivendo articoli anche complessi (come questo), e
lui ne prende pezzetti per creare nuovi contenuti da proporre ad inizio di
ogni SERP (pagina dei risultati di ricerca).
C’è chi la chiama innovazione, ma molti sono d’accordo sul fatto che le visite
sono calate con l’avvento di AIO, soprattutto per i piccoli blog nonostante un
buon posizionamento nella SERP "tradizionale". Infatti, alcuni miei post
in prima pagina non risultano tra le risorse prese da AIO, eppure sono in
prima pagina da moltissimo tempo. Perché?
Una risposta ce la dà
questo articolo di SEOZoom.
🚨 AGGIORNAMENTO (dopo aver scritto questo articolo).
Dopo aver scritto i dati strutturati mancanti nel codice del mio blog,
e aver aggiornato e migliorato il copy, anche alcuni miei post sono stati
presi in considerazione da AIO. Quindi non è impossibile. Nemmeno per chi è su
piattaforma Blogger✌️
Scrivere un buon blog post non garantisce il posizionamento nei motori di
ricerca, te lo dico subito.
Ecco perché è importante l’ottimizzazione: per arrivare a quante più persone possibili.
Il mio processo di scrittura e di pubblicazione sul blog.
Siamo arrivati alla parte in cui ti parlo del mio processo di scrittura di un
articolo prima della sua pubblicazione. Niente di complicato: creo
semplicemente
una serie di task che seguo e che mi semplifica il lavoro di scrittura.
Le mie task mi aiutano a decidere in anticipo:
- obiettivo post
- titolo
- descrizione della ricerca
- URL
- keywords
-
titoli paragrafi (in pratica i punti da sviluppare nel post)
- categorie/etichette
- link da inserire
- CTA (in base all'obiettivo del post)
- file media da preparare
Una volta che hai chiarito le idee su cosa puoi proporre di utile al tuo
pubblico, puoi passare alla scrittura del tuo post, ma solo dopo aver dato al tuo contenuto uno scopo, un obiettivo.
Ogni contenuto deve avere il suo obiettivo.
Ti dico subito che l’obiettivo non dev’essere per forza unico:
può anche essere in comune con altri tuoi contenuti, specialmente se sono
interconnessi e correlati tra loro. Ciò significa che avrai più contenuti che ti aiuteranno a raggiungere un
tuo obiettivo, creando una rete di link interni per regalare all’utente
un viaggio efficace e idoneo a rispondere alle sue necessità.
Pensare all’obiettivo, inoltre, non solo ti aiuterà nella scrittura del tuo
articolo, ma saprai anche dove inserire le tue
Call To Action (CTA).
Cosa sono le CTA?
Le CTA sono quelle azioni che chiediamo all'utente di compiere durante
la lettura del nostro contenuto oppure alla fine, e comunque prima che lasci
la nostra pagina.
Tutto dev'essere pensato e pianificato prima di iniziare a scrivere, anche le
CTA.
Non pensare che io stia correndo troppo, perché strutturare in anticipo la
scrittura dei tuoi contenuti significa creare un
processo di attività che dovrai svolgere
prima, durante e dopo la pubblicazione.
Per questo tipo di processo io mi aiuto tantissimo con uno strumento che tu
forse già conosci: Notion.
Perché Notion è l’ideale per la pianificazione dei tuoi contenuti online?
Ognuno di noi utilizza gli strumenti che riesce a comprendere e gestire
meglio, quindi non sentirti “obbligata” ad usare ciò che uso io, solo perché
sembra “fighissimo”.
Anche se effettivamente lo è 😎
Notion lo trovo ideale, perché mi permette di creare i database,
nei quali raccolgo tutte le informazioni e il materiale
per gestire al meglio la pianificazione e la programmazione dei
contenuti, creando liste di post da pubblicare e da aggiornare.
*immagine del mio Master Content creato in Notion
Usare Notion mi fa risparmiare tempo e mi aiuta a restare focalizzata,
proprio perché mi consente di creare e
seguire facilmente un processo di lavorazione.
🧡Vuoi saperne di più? Scrivilo nei commenti👇
✨ Se non conosci ancora questo strumento, puoi dare un’occhiata al
mio video nel
quale ti presento il template gratuito di Notion che ho preparato per la mia
community. Il template è gratuito, ma se vuoi fare supportare il mio lavoro mi
farai felice 🥰 Trovi il template di Notion nel mio Ko-fi 👉
qui.
Alcune considerazioni sul blogging.
In questo gioco della “creazione del contenuto perfetto per l’utente”,
bisogna stare molto attenti a non dimenticarci di noi, altrimenti rischia di
diventare una roulette russa.
Quando ti concentri al 100% nella creazione di contenuti per la tua
nicchia, stai pur certa che prima o poi il pozzo si esaurisce, e rischi di
perdere la gioia del blogging.
Parlo per esperienza personale - come sempre -, e parecchie volte ho avuto
modo di confrontarmi con blogger, che blogger non lo sono più proprio per
questo motivo.
E allora che si fa? Si scrive per gli utenti o no?
L’ideale sarebbe scrivere per gli utenti, ma anche per noi; trovare un
compromesso, come per tutte le cose di questo mondo.
Ho visto un documentario su Miyazaki, fondatore di Studio Ghibli.
Veniva ripreso mentre lavorava. La sua frustrazione durante la produzione di
un film raggiungeva picchi altissimi, e doveva ricorrere a periodi di
isolamento per ritrovare sé stesso.
Un giorno chiese al documentarista di non riprenderlo perché ciò che stava
disegnando non era lavoro, ma stava facendo, gratuitamente, qualcosa per un
asilo. E questo gli dava piacere. Lo rendeva felice.
Miyazaki aveva creato il suo spazio per ricaricarsi e lasciare andare quelle
aspettative che gli causavano enorme stress, ritrovando la gioia in quello che
faceva.
Ecco dovremmo creare quell’angolo sicuro nel nostro blog, nel quale ogni tanto
possiamo rifugiarci, per essere felici, per riscoprire il piacere del
blogging. Non è semplice, io ci sto ancora lavorando, anche se credo di aver
fatto qualche passo avanti.
Il mio posto felice l’ho trovato quando ho deciso di cominciare a scrivere su
Cappuccino Time, mettendo da parte SEO, post performanti, aspetto grafico accattivante e in
linea col mio brand.
Cappuccino Time è il mio spazio in cui raccontare la
vita online attraverso la mia esperienza e il mio personale punto di vista:
chiacchiere e riflessioni di una blogger, in uno spazio oltre il blog.
Grazie a Cappuccino Time ho ritrovato la gioia di scrivere per
me stessa, con la mia personalità e, soprattutto, concedendomi di spaziare
toccando diversi argomenti.
E non immaginate quando questo sia salutare per la propria creatività.
Per scrivere questo contenuto ho impiegato molto tempo, quindi mi farebbe
davvero piacere se rispondessi alle domande che ti ho posto all'inizio🤗
Se hai dubbi o domande, non esitare a scriverle nei commenti✌️