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ALittleMarket chiude per colpa di Etsy?

15.7.17
Simona S.
6 commenti


Io direi proprio di sì!
Coloro che mi seguono sanno, bene o male, le mie vicissitudini con quelli di etsy. Quando ho saputo che ALM era stata assorbita dal colosso fondato da Josh Silverman (che a me pare voglia diventare più un Goldman), io ero già andata in paranoia.
Sentivo dentro di me, infatti, una vocina che mi diceva 'vedrai che prima o poi gli fanno fare una brutta fine'... ed effettivamente poi gliel'hanno fatta fare.

Ora, io posso capire la piattaforma italiana, molto piatta e poco forma (dal mio punto di vista), ma su quella francese io mi ero fatta parecchi giri, e le cose non andavano per nulla male.
La mentalità dell'handmade in Italia esiste ben poco, questo è un dato di fatto. Non prendiamoci in giro dicendoci che le cose andavano bene, o che prima o poi esploderà anche da noi.
No, non lo ha fatto fin'ora e non credo che succederà.
Non fino a quando persisterà questa crisi che attanaglia le famiglie e che farà sempre scegliere un prodotto con il prezzo più basso.

La qualità? (direte voi)
La qualità la scelgo su ciò che mangio. (rispondo io)

Come si fa allora a sopravvivere a questi mostri del web che comprano, comprano, e non ti lasciano libertà nello scegliere da che parte stare?
Facile: non bisogna più vendersi.

Perchè ALM si è venduto all'inizio. E certo che lo ha fatto.
E il motivo non devo mica dirvelo io.
Dalle mie parti si chiama "a pila": i soldi!

ALM andava bene ed etsy cominciava a stare un po' sulle scatole anche ad alcune venditrici extra-europee (è sempre molto interessante leggere le lamentele sui loro forum).

Prima, etsy, ha applicato la regola del "siccome per guadagnare in Europa devo pagare le tasse ai vari Paesi, lo sapete cos'è? Pagatele voi per noi, che intanto ce ne andiamo nel nuovo paradiso fiscale irlandese, dove paghiamo solo il 5% delle tasse, eh sì che è tutto di guadagnato, no?"

E questo perchè non stava bene alle venditrici americane? Perchè etsy ha detto: voi vendete in Italia? Allora sappiate che noi riscuoteremo da voi il 22% che noi stessi dovremo versare questa imposta all'Italia. E' chiaro sto fatto?
Cosa ne è conseguito? Che tante venditrici hanno bandito le vendite verso quei Paesi dove si applica questa imposta.

La cosa che mi ha lasciata però un po' perplessa è stato vedere come sul blog di ALM Italia sia stato presentato etsy come un sito molto simile al loro e tanti dettagli monetari non sono stati messi in evidenza.
In alcuni commenti, dove è stato sollevata la questione dei prezzi cari, qualcuno ha persino risposto che non è assolutamente vero, che etsy fa pagare solo 0.18cent di € per ogni articolo caricato e solo il 3,5% sulla transazione.

Attenzione! Non è così!
Volete sapere quanto guadagnate realmente vendendo su etsy?
Vi farò un esempio sui file digitali, che poi sono quelli che io ho venduto per la maggiore.(userò la valuta in dollari)

Riesco a vendere un file pdf al costo di 1$.
Tolgo:
0.20 cents (costo dell'inserzione)
3,5% (tassa sulla transazione effettuata)
22% (calcolo dell'IVA nel nostro Paese)

Quanto mi resta? Circa 0.60cents.
A questi togliamo la tassa di transazione su paypal, che è del 3,4%

Ho guadagnato 0.58 cents.


Ecco quanto si guadagna realmente su etsy!
Se proprio dobbiamo pagare il 40% di tasse ad etsy, tanto vale aprire la p.iva e aprire uno shop per conto proprio, non credete?
Tanto alla fine sempre il 50% degli introiti sarà vostro, in un modo o nell'altro, ma se non altro non faremo ingrassare sti magna-soldi di etsy.

Voi cosa ne pensate?


Volete approfondire? Eccovi qualche link:
• Come funziona l'IVA su Etsy
• Regolamento su commissioni e pagamenti
• Condizioni d'uso - regolamento di etsy



6 commenti in "ALittleMarket chiude per colpa di Etsy?"

  1. Sorry, ho eliminato il commento precedente perché ho composto male la frase...

    Volevo dire: "Come non darti ragione?"
    Tra Etsy e Paypal ti viene trattenuta una fetta non poco consistente sul prezzo stabilito.
    Importo che viene trattenuto solo in caso di vendita però, costo d'inserzione a parte.
    Se aprissi la Partita Iva pagherei tasse su tasse sempre e comunque, anche in caso di non vendita...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, hai ragione, ma credo dipenda dal tipo di partita iva. I costi fissi, anche quando non si fattura nulla, sono il mantenimento della p.iva e i contributi dell'Inps. Ma certamente prima è sempre meglio consultare un commercialista.
      Quando il mio shop su etsy andava alla grande io pagavo anche più di 50 dollari al mese ad etsy, commissioni e pubblicità, tanto gratis non era per me :)

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    2. La partita Iva a regime forfettario resta la più conveniente se si è al di sotto di un certo guadagno, oneroso è aprirla per chi non recepisce guadagno alcuno...

      Per Etsy son d'accordo, assolutamente non costa poco. Occorre valutare molto bne come impostare i przzi di vendita, anche se per niente facile mantenere un equilibrio sensato di guadagno e costo di vendita...

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    3. Certo è che come la giriamo sta fritta non va mai a favore del piccolo artigiano :(

      Elimina
  2. Ciao Simo. Io non ho approfondito molto la questione, ma sicuramente alcune cose che scrivi sono corrette e le condivido. Come sai ho aperto Etsy da poco e devo ancora ambientarmi. Dopo gli ultimi aggiornamenti nemmeno a me pare che sia poco caro, anzi. Grazie per il tuo punto di vista sempre trasparente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io con etsy ho un rapporto di amore/odio.
      Sono consapevole del fatto che lì c'è un mercato immenso, con persone che acquistano di tutto, ma la cosa (fra tante altre :P) che proprio non digerisco è che non tutela i venditori.

      Elimina

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